La Storia

Arte e artisti dal 1958

Costituita de facto tra il 1954 e il 1955, nasce ufficialmente come Associazione Artisti Professionisti di Cremona nel 1958. Fondatori sono Giorgio Mori, Giuseppe Guarneri, Ernesto Piroli, Ercole Priori, Dante Ruffini, Iginio Sartori – tre pittori e tre scultori. La sede è fissata presso lo studio dello scultore Ruffini, primo presidente, in via Speranza 3. L’associazione, apolitica, intende tutelare gli interessi morali e materiali della categoria, promuovere iniziative artistiche locali e nazionali, assistere gli artisti nella loro attività lavorativa. Il gruppo si impegna a partecipare alle commissioni pubbliche per la tutela delle arti e dei beni paesaggistici e agli eventi culturali, ma anche a vigilare sulla corretta applicazione delle leggi relative all’arte (in primis la “Legge del 2%” – 717/1949). Due categorie di associati ne fanno parte: i professionisti ed i non professionisti, rispettivamente soci effettivi e soci aggregati.

La storia inizia così.

Fin dall’inizio, importanti i rapporti stretti con altre città e regioni, nella convinzione di possibili scambi costanti e arricchimenti reciproci: ricordiamo le collettive degli anni ‘60 che accolgono anche grandi nomi come Fontana e Guttuso.

Seguono anni fervidi di iniziative e lacerati da polemiche, ora sublimati da successi di critica e pubblico, ora ammorbati da divisioni interne, dovute alle diverse concezioni del ruolo dell’artista nella società. L’arte è strumento provocatore e generatore di cambiamento ma anche rifugio nostalgico d’evasione. Il ritorno alla tradizione si alterna all’avanguardia più sanguigna.

Nel 1965 è individuata la prima, piccola sede, in via Palestro 5, ma tutti ricordano “Il Poliedro”, in via Arisi 2, che rimane stabile luogo di incontro, confronto, esposizione dal 1967 al 1988. Un nome, un programma: un crogiolo di idee e di iniziative che nascono e crescono nella molteplicità delle tendenze artistiche.

Negli anni trascorsi al Poliedro si assiste ad un progressivo rinnovamento, in termini di numero e nomi, dei componenti dell’associazione. Numerosissime le rassegne che nell’arco di un ventennio valorizzano, attraverso le arti visive, il patrimonio valoriale, le radici e le espressioni culturali della terra cremonese. Mostre sociali annuali diventano un appuntamento fisso, accompagnate da esposizioni tematiche e dalla partecipazione ad importanti eventi (due esempi, tra i tanti: la Mostra Monteverdiana del 1967 e la Mostra Omaggio a Stradivari del 1987). Continua la collaborazione con le altre realtà artistiche locali e l’accoglienza di mostre di artisti “forestieri”, a testimonianza di un ininterrotto rapporto di fiducia con altre istituzioni consorelle.

 

Poi, nel 1988, la svolta. Prima l’abbandono della sede di via Arisi a causa della ristrutturazione dell’edificio adiacente all’ex Teatro Politeama. Poi, il cambio di denominazione: è ancora uno dei fondatori, Giorgio Mori, a coordinare insieme al consiglio direttivo (formato da Mario Coppetti, Giuseppe Boccali, Cristiano Guatelli ed Adriano Grasselli) la trasformazione dell’Associazione Artisti Professionisti in Associazione Artisti Cremonesi. Dalle ceneri, per così dire, del primo sodalizio che costituiva latu sensu una sorta di rappresentanza di categoria, nasce un’aggregazione culturale con fini di carattere generale, come la tutela degli interessi morali degli associati in campo artistico, e fini di carattere strettamente artistico come la promozione di iniziative di tale genere su scala locale e nazionale, con particolare attenzione alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla tutela dei monumenti, lo sviluppo delle arti e la salvaguardia del paesaggio naturale. Non più la distinzione fra artisti professionisti e amatori: porte aperte a chiunque, in città e nel territorio, al vaglio di una commissione artistica. Ecco un nuovo organo interno all’associazione, con componenti scelti fra “artisti che abbiano conseguito significativi riconoscimenti e (…) persone, anche estranee all’associazione, di adeguata preparazione” (art.14): sono i cosiddetti membri cooptati.

 

Nel 1989 viene inaugurata una nuova sede, in via Palestro 72, con quella che fu effettivamente la prima mostra sociale della neonata Associazione Artisti Cremonesi: una collettiva di 47 soci artisti provenienti da tutta la Provincia.

Gli anni ’90 sono segnati in primis dalle Biennali di Cremona, nuove rassegne che testimoniano lo status quo dell’arte padana nell’acceso dibattito contemporaneo.

Nel 1995 un nuovo cambio di sede porta l’Associazione in via Mauro Macchi 2, all’ombra del Torrazzo. E di nuovo, mostre personali, collettive, conferenze, aggiornamenti statutari. Spicca in particolare l’avvio di una iniziativa a cadenza annuale, la Rassegna di Natale che diventa fondamentale momento di confronto con il pubblico e con la critica. Il 1998 vede il 40° anniversario dell’associazione celebrato con una grande mostra in Palazzo Comunale: “Pittura e scultura cremonese nel secondo dopoguerra. L’associazionismo artistico tra storia e cronaca di oggi”.

Il giro di boa del ventunesimo secolo è stato segnato da problemi e dall’abbandono della sede di via Mauro Macchi. La mostra “Risorgere” del 2005 viene allestita con intenti beneauguranti. Dopo qualche anno di dormienza, all’inizio del 2009 è stato attivato un percorso di rifondazione dell’associazione, con lo studio di un nuovo Statuto, di nuove modalità di regolamentazione delle iscrizioni e di nuove opportunità di presenza e di attività nel territorio. Di lì a poco diventa presidente Laura Carlino, che organizza la mostra del 50° anniversario, con il catalogo che presenta l’approfondito saggio ricostruttivo della storia dell’associazione. La stessa Carlino si spende per l’individuazione di una nuova sede: quella che la successiva presidente Elena Dagani inaugura nel 2016, Palazzo Azzolini Anselmi, in via Battisti 21, da dove oggi Elena Poli di CrArT – Cremona Arte e Turismo guida l’associazione.