Anna Bolognesi nasce a Cremona nel 1947, città nella quale anche oggi vive e lavora presso il suo studio abitazione di via Magenta.
In gioventù la formazione artistica inizia con il disegno con conseguente approfondimento dello studio del nudo e della figura con Mario Benedetti; la parte pittorica viene perfezionata con la cura e l’insegnamento del maestro Giorgio Mori, tra i soci fondatori dell’Associazione Artisti Cremonesi.
Il percorso formativo prosegue tra Bergamo e la provincia di Roma dove per venti anni ha lavorato con maestri e colleghi delle scuole artistiche di quelle aree. Nel 1976 a Colleferro (RM) espone per la prima volta in una collettiva nella quale riceve anche un premio speciale. Dopo questa prima mostra si contano oltre cinquanta esposizioni, tra collettive e personali nelle quali Anna Bolognesi riceve anche riconoscimenti, fino al settembre 2018 quando la pittrice cremonese partecipa con l’opera Il Bolide alla collettiva dedicata a Tazio Nuvolari presso il Museo Sartori a Castel d’Ario (MN). Sempre nel 2018, novembre, è protagonista della collettiva AAC “Viaggi d’artista” presso la sede associativa in palazzo Anselmi Azzolini.
A Cremona la Bolognesi si dedica anche all’insegnamento, attualmente presso il Nuovo Gruppo Artistico “Il Cascinetto” in città e a Vescovato, spaziando tra varie tecniche: disegno, acquerello ed olio.
I generi, attraverso i quali la Bolognesi si esprime, sono il paesaggio, la natura morta e soprattutto figura e ritratto con una grande attenzione al femminile. Le opere sono uno sguardo attento e approfondito sulla realtà analizzata, non solo dal punto di vista delle forme e dei colori, ma anche del sentimento, sia quello vissuto dall’artista nel realizzare un paesaggio, sia quello che l’immagine emana come nelle figure femminili, o nei ritratti, carichi di sensazioni e sfumature sensibili che sono un ponte che conduce al contatto empatico tra dipinto e spettatore. La linea grafica, fondamentale per la definizione della figura, si scioglie coerentemente in pennellate morbide e piene di materia che parlano un linguaggio impressionista. Sorprende, per continuità, la capacità di far parlare la luce come elemento che permea tutta l’immagine senza però soffocarla nel bagliore ma scaldandola nella definizione e nell’accentuazione di forme che sono fondamentali anche per la percezione materica e non solo empatica dell’opera.
La grande attenzione che Anna Bolognesi dedica al mondo declinato al femminile è dichiarata non solo dai soggetti ma dalla grande carica comunicativa che essi rimandano. Intensità degli sguardi, profondità d’animo, eleganza nelle pose, introspezione, naturalezza della gestualità, sensualità…tutto questo è rintracciabile nelle figure e negli sguardi di donna che la Bolognesi sceglie di farci incontrare. Un quadro in apparenza complesso, quello della pittura di Anna Bolognesi, che in realtà però, nell’opera finita, facilita la partecipazione, nella persona che osserva. Si generano un’adesione e un contatto diretto e immediato con l’analisi, di figura e di sentimento, che è comunque la base di partenza del lavoro espressivo di questa artista.
Tommaso Giorgi