Angelo Cauzzi da sempre appassionato di arte, ha sperimentato negli anni della sua crescita professionale molteplici tecniche, ma la prediletta, quella che sceglie come sua compagna di carriera artistica è la scultura in terracotta. La sua formazione, vissuta negli anni in cui è iscritto al Gruppo Artistico Leonardo, si snoda fra corsi di disegno e pittura con Dante Lipeti, è allievo di Giorgio Mori nei corsi di figura, di Alberto Tira per quanto riguarda il ritratto, approfondisce la tecnica a incisione con Vladimiro Elvieri. Alla terracotta si avvicina in anni più recenti grazie a corsi base e di approfondimento con Mario Giuseppe Spadari e Agostino Ghirardi. Proprio per questa passione della scultura Angelo Cauzzi fa parte del gruppo che fonda l’Associazione Spazio e forma della terracotta. L’artista ha esposto in numerose città italiane in mostre collettive e personali. Le sue opere appartengono a collezioni sia private sia pubbliche, come per esempio il museo del comune di Paderno Ponchielli dedicato al grande compositore. Da anni è iscritto all’Associazione Artisti Cremonesi e da settembre 2018 è membro del suo Consiglio Direttivo.
La scultura di Angelo Cauzzi è una ricerca di forme autentiche e genuine come lo è la materia prima che utilizza. La terracotta nella sua cromia naturale è spesso impastata con altre terre per creare attraverso il colore il giusto contrasto fra le parti assemblate: rende naturale il panneggio dei personaggi, il capello brizzolato degli anziani, l’incarnato più eburneo o scuro. Queste operazioni sono necessarie per realizzare in modo naturale ed efficace la composizione. Ogni elemento, ogni dettaglio applicato alle figure modellate è strettamente necessario alla trasmissione del messaggio e al riconoscimento della forma plasmata. Nessun artificio retorico, nessun aggiunta inutile che appesantisce l’essenza, soggetto fondamentale di ogni opera. Questa scelta porta lo scultore a realizzare quella parte di umanità semplice, mai sotto i riflettori, quella che fa del lavoro e del dovere la missione di vita. Le sue figure sono musicisti di strada, pescatori, contadini, madri che accudiscono neonati, artigiani che nel silenzio di ogni giorno spendono la loro energia e il loro impegno in quei gesti precisi ed eterni. Certo non mancano personaggi più noti: il simpatico ritratto di Giuseppe Verdi, il serio e attento Amilcare Ponchielli o i volti ben noti già raffigurati dal grande Caravaggio.
Le figure sagomate dall’artista sono tutte cariche di naturale ma incisiva espressività che si manifesta in modi diversi a seconda del momento eterno in cui è stato plasmato. Le emozioni sono vive nei volti dei personaggi e nella loro atteggiamento che li pone in dialogo con l’osservatore, l’energia e l’impegno è ben espressa nella gestualità precisa di un lavoro, di uno sforzo fisico. Tutto naturale e al tempo stesso tutto immobile; è la mente dell’osservatore che, stimolata da questa visione, vedrà nella sua mente la vita del personaggio scolpito e il suo instancabile movimento preciso e energico.
Elena Poli