Vittoria Rossini nasce a Cremona nel 1942. Dopo aver conseguito il diploma magistrale nel 1960, inizia a scoprire la propria vocazione artistica, seguendo gli insegnamenti del pittore Giuseppe Pieresca e scoprendo i segreti dell’affresco con il pittore Giovanni Misani. Frequenta inoltre lezioni di figura e copia dal vero a Parma e a Milano e nel 1963 si diploma “Maestro d’Arte” presso l’Istituto Statale d’Arte di Cantù specializzandosi nelle lacche sotto la guida di Rolando Hettner e Giuseppe Varola. Per un ventennio insegna Disegno, Educazione Artistica e Storia dell’Arte. Alla fine degli anni Settanta e all’aprirsi degli anni Ottanta si affaccia con decisione e tenacia sulla scena artistica cremonese, iniziando una collaborazione con la rivista “Cremona produce”, aprendo uno spazio espositivo ed allestendo (nel febbraio 1979) la sua prima mostra personale presso la Galleria “Il Torrazzo”. Da allora continua le sue esposizioni personali parallelamente ad una regolare partecipazione a rassegne collettive: da segnalare è inoltre l’attribuzione di numerosi premi, tra cui la medaglia d’oro ottenuta alla XVII edizione del Premio Città di Parma. Sue opere si trovano presso collezionisti privati italiani e stranieri e presso alcune collezioni di enti pubblici e circoli culturali.
L’arte di Vittoria Rossini crea atmosfere irreali che tendono all’astrazione, senza però abbandonarvisi completamente; soprattutto ci riporta alla dimensione della favola e del racconto, richiamando talvolta alla memoria quelle particolari illustrazioni di libri per bambini dell’Ottocento e del primo Novecento. Attraverso il mondo dell’immaginario l’artista svolge una riflessione puntuale ed acuta dei grandi temi della narrazione (le sue opere, infatti, fanno spesso riferimento alla favolistica tradizionale, su quei nuclei semantici che, di fatto, corrispondono, alle grandi questioni della vita, caratterizzate da quella valenza universale che trascende i secoli e le civiltà. L’artista li interpreta e li offre allo spettatore come se volesse attingere all’eterna ed ingenua saggezza dell’infanzia, venandola talvolta di una leggera nota di adulta malinconia. Vittoria Rossini trasferisce nella pittura le caratteristiche dell’antica e raffinata arte della laccatura: in tal modo il suo stile si qualifica per una peculiare cromia, preziosa e smagliante, dai riverberi smaltati, che attraverso una grafica raffinata ed una pennellata precisa delinea immagini schiettamente semplificate, che rivisitano un Medioevo simbolico e stilizzato. Anche quando si esprime attraverso soggetti naturalistici, vi si approccia con la sua peculiare cifra stilistica: il gusto per l’essenzialità.
L’artista dà vita ad un piccolo mondo sospeso fra il reale ed il fantastico, in cui il decorativismo indubbiamente domina e contrappone alla frenesia della vita dell’uomo contemporaneo un’atmosfera raccolta, di solitudine e di ordine, ma intrisa di una luminosità che apre alla contemplazione.
Anna Adami