ROBERTO DE CRISTOFORO

Arte e artisti dal 1958

Action Painting, Dripping, Pouring: l’evoluzione dell’espressionismo astratto. C’è chi modella la propria arte traendo insegnamenti dalle forme classiche figurative, eleganti e strettamente rappresentative della realtà; altri pittori, invece, si ispirano all’arte del Novecento: informale, concettuale, astratta. Roberto de Cristoforo appartiene a questo secondo gruppo di artisti che mutano gesti minuziosamente accurati nella loro massima espressione artistica. Il pittore guarda ai grandi inventori di questa nuova arte come Jackson Pollock, Mark Rothko (per citare i più noti): per primi loro, in risposta ai grandi cambiamenti della società del XX secolo e all’esigenza di esprimersi attraverso nuove forme accattivanti per il pubblico, si allontanarono dalla classica figura realisticamente dipinta sulla tela per liberare l’energia del gesto e del colore su tele sconvolgenti e di nuovo impatto visivo.
L’artista, così, avvia la sua carriera artistica dando al colore e al suo imprevedibile viaggio sulla tela il compito di raccontare all’osservatore la realtà attraverso forme meno scontate ed evidenti. Talvolta un colore entra impetuoso fra tonalità già attecchite sulla superficie e queste si incontrano, scontrano, si sbriciolano e si ramificano cercando altrove il loro spazio nell’opera; in altri casi, giocando sulle variazioni cromatiche dello stesso pantone o, mescolando toni contrastanti fra loro, De Cristoforo guida la materia dosando corretta energia e precisa direzione del gesto perché sia essa stessa attrice protagonista sulla tela e autrice del suo stesso destino.
Il risultato del complesso e stimolante pensiero artistico di De Cristoforo si traduce in tele abbaglianti di luci e colori, soggetti di forma astratta che accompagnano l’osservatore verso l’incontro di un tessuto di relazioni molteplici e differenti, emozioni, di realtà complesse, tutte espressioni sintetiche delle infinite sfaccettature dell’essere umano.

Elena Poli