ANGELO CAUZZI

Arte e artisti dal 1958

Angelo Cauzzi da sempre appassionato di arte, ha sperimentato negli anni della sua crescita professionale molteplici tecniche, ma la prediletta, quella che sceglie come sua compagna di carriera artistica è la scultura in terracotta. La sua formazione, vissuta negli anni in cui è iscritto al Gruppo Artistico Leonardo, si snoda fra corsi di disegno e pittura con Dante Lipeti, è allievo di Giorgio Mori nei corsi di figura, di Alberto Tira per quanto riguarda il ritratto, approfondisce la tecnica a incisione con Vladimiro Elvieri. Alla terracotta si avvicina in anni più recenti grazie a corsi base e di approfondimento con Mario Giuseppe Spadari e Agostino Ghirardi. Proprio per questa passione della scultura Angelo Cauzzi fa parte del gruppo che fonda l’Associazione Spazio e forma della terracotta. L’artista ha esposto in numerose città italiane in mostre collettive e personali. Le sue opere appartengono a collezioni sia private sia pubbliche, come per esempio il museo del comune di Paderno Ponchielli dedicato al grande compositore. Da anni è iscritto all’Associazione Artisti Cremonesi e da settembre 2018 è membro del suo Consiglio Direttivo.

La scultura di Angelo Cauzzi è una ricerca di forme autentiche e genuine come lo è la materia prima che utilizza. La terracotta nella sua cromia naturale è spesso impastata con altre terre per creare attraverso il colore il giusto contrasto fra le parti assemblate: rende naturale il panneggio dei personaggi, il capello brizzolato degli anziani, l’incarnato più eburneo o scuro. Queste operazioni sono necessarie per realizzare in modo naturale ed efficace la composizione. Ogni elemento, ogni dettaglio applicato alle figure modellate è strettamente necessario alla trasmissione del messaggio e al riconoscimento della forma plasmata. Nessun artificio retorico, nessun aggiunta inutile che appesantisce l’essenza, soggetto fondamentale di ogni opera. Questa scelta porta lo scultore a realizzare quella parte di umanità semplice, mai sotto i riflettori, quella che fa del lavoro e del dovere la missione di vita. Le sue figure sono musicisti di strada, pescatori, contadini, madri che accudiscono neonati, artigiani che nel silenzio di ogni giorno spendono la loro energia e il loro impegno in quei gesti precisi ed eterni.  Certo non mancano personaggi più noti: il simpatico ritratto di Giuseppe Verdi, il serio e attento Amilcare Ponchielli o i volti ben noti già raffigurati dal grande Caravaggio.

Le figure sagomate dall’artista sono tutte cariche di naturale ma incisiva espressività che si manifesta in modi diversi a seconda del momento eterno in cui è stato plasmato. Le emozioni sono vive nei volti dei personaggi e nella loro atteggiamento che li pone in dialogo con l’osservatore, l’energia e l’impegno è ben espressa nella gestualità precisa di un lavoro, di uno sforzo fisico. Tutto naturale e al tempo stesso tutto immobile; è la mente dell’osservatore che, stimolata da questa visione, vedrà nella sua mente la vita del personaggio scolpito e il suo instancabile movimento preciso e energico.

Elena Poli